11 Ottobre 2011 - 8 Gennaio 2012
Curatore: Olga Sviblova
In occasione dell'anno degli scambi culturali Italia-Russia, il Palazzo delle Esposizioni presenta due rassegne dedicate all'arte russa del '900. La prima segue l'evolversi del realismo socialista dell' (ex)Unione Sovietica, dal fermento ottimista e dinamico figlio della rivoluzione d'ottobre fino all'irrigidimento staliniano e al trionfo dell'arte di partito, propagandista e proletaria: arte di contenuti, fatta di enormi tele in odor di anacronismo stantio, così distante dalle contemporanee sperimentazioni formali europee e americane.
Quand'ecco che, dietro un pannello in fondo alla galleria centrale, inaspettatamente si apre lo spazio monografico dedicato ad Aleksandr Rodčenko, grande protagonista (con il suo amico e collaboratore Majakovskij) di questa stagione culturale. Trecento opere, tra fotomontaggi, stampe e fotografie originali testimoniano l'affermarsi e il maturare dell'opera di Rodcenko, in un contesto storico in cui sperimentazione artistica e politica sociale combaciano. Sono della seconda metà degli anni '20 le prime opere in cui l'artista associa allo strumento fotografico i principi ideologici del costruttivismo, sviluppando quello che sarà poi conosciuto come "metodo Rodčenko". Col passare degli anni e di riflesso alle trasformazioni politiche e sociali dell'Unione Sovietica anche l'opera di Rodčenko si modifica, orientandosi nettamente verso un'estetica più propriamente realista, senza mai rinunciare a quelle cifre stilistiche (tagli diagonali, netti contrasti cromatici o luministici, etc..) che fanno di questo artista un autore inconfondibile, sia che si cimenti con manifesti e copertine entusiastici e rivoluzionari, sia nei panni del fotoreporter di regime tra grandi opere infrastrutturali e maestose parate sportive.
JaneLane
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